
Una delle mie ultime perversioni televisive è The Apprentice Italia. Trasmesso da Cielo tv è la versione nostrana del talent show presentato dal tycoon miliardario Donald Trump, rimpiazzato da un non meno preoccupante boss, Flavio Briatore.
Fantastico nei panni di se stesso, Flavio Briatore è signore e padrone della rosa dei concorrenti, volutamente sotto-qualificati, che da soli tengono insieme la tensione narrativa del programma. In palio c’è il contratto di almeno 1 anno alle dipendenze di Flavio Briatore, con quali mansioni ed in che ruolo non è dato sapere.
Metti degli incapaci divisi in due squadre a compiere prove di comune buon senso e marketing spicciolo per vederli fallire miseramente e dare adito a Briatore di maltrattarli verbalmente, offendendoli con sprezzo: coglioni, incapaci, caproni, vi manderei via tutti e tanto altro.
Non me ne vogliano i candidati, forse nei loro settori primari saranno brillanti e risolutivi ma messi appena fuori contesto, vuoi anche per l’insostenibile (?) pressione della gara, sono capaci di autentici disastri, decisioni strampalate e senza senso. Un team leader per squadra guida il gruppo nella prova, assumendosi la responsabilità della riuscita ed essendo di diritto candidato all’ eliminazione se il suo team fallisse.
I nostri regalano ragionamenti del tipo “scegliamo i prodotti da vendere in base al mio gusto personale” oppure “il nostro target sono famiglie, quindi famiglie consideriamo padre, madre e figli?” No, anche un paio di stambecchi, aggiungerei io, per stare tranquilli.
Briatore, visibilmente oppresso da anni di eccessi riesce ancora a mettere insieme discorsi di senso compiuto ma spesso si interrompe in pause di riflessione che fanno pensare ad un pitstop prima della ripresa in vernacolo dialettale, forse infarcito da turpiloquio stimolato dalle giustificazioni idiote dei candidati. Ma ciò non accade, pur non risparmiando qualche uscita pittoresca che è il bello della boardroom.
Per boardroom si intende la sala riunioni dell’azienda Briatore, ma anche metonimia del momento in cui i candidati vengono giudicati ed uno di loro espulso all’istante con braccio a tergicristallo di Briatore ed il fatidico “sei fuori!”.
“Non so come si salverà dalla boardroom” “Questa volta non dovevo esserci io in boardroom” e tanto altro che i candidati ci regalano in questa tesa lotta all’eliminazione. A me ha già contagiato, ho addirittura un preferito. Salvatevi voi se ancora potete.
C’è un gran parlare di questo programma, anche noi lo abbiamo fatto, cercando le parole giuste, cercando di farcele uscire di bocca… per fortuna tanta gente la pensa come noi analizzandolo con sguardo critico…
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Tra l’altro in Italia è arrivato in un momento storico dove le prospettive professionali di molti passano davvero sempre di più attraverso la tv ed i reality, qualche anno fa avrebbe suscitato poco o nessun interesse. Addirittura forse non sarebbe proprio stato comprato il format…
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