Nessuno tocchi di muro di Berlino. Al momento è reinviata al 18 marzo la rimozione di parte del muro, grazie alle proteste dei cittadini e manifestanti che vogliono mantenerlo così com’è dove si trova, lungo la riva orientale dello Sprea, quella decorata da murales di artisti di tutto il mondo che prende il nome di East Side Gallery.

La striscia di muro, lunga 1,3 km, affrescata su entrambi i lati è il secondo monumento più visitato della città dopo la Porta di Brandeburgo e dove anch’io, nel mio momento turista italiota dell’anno nel viaggio a Berlino lo scorso Novembre, ho ceduto alla tentazione di farmi immortalare.
La società di costruzioni Living Bahuaus ha richiesto la rimozione di 23 metri della East Side Gallery per permettere accesso diretto Living Levels, un edificio alto 63 metri che ospiterà appartamenti e uffici e che promette una vista mozzafiato, a discapito ovviamente della continuità del muro.
Venerdì centinaia di manifestanti erano riusciti a bloccare le operazioni di rimozione fermando di fatto i lavori, dopo che erano stati staccati solo 1,5 metri di muro. Dopo la mobilitazione il sindaco di Berlino si è incontrato con Hinkel, portavoce della società Living Bauhaus rimandando al 18 Marzo i lavori a seguito di un meeting con i rappresentanti delle autorità locali.

Prolungamento di agonia o segnale positivo questo della sospensione? Spero che vada nella seconda direzione anche se le ragioni del cemento spesso sono più forti della voce dei cittadini, a cui si unisce anche la mia, come europea per cui il muro rappresenta un simbolo di libertà e di coraggio.
La ricollocazione (anche qui come per il murales di Bansky) non può funzionare a mio avviso. Ci sono altri pezzi di muro affrescati posizionati in mezzo alla città di Berlino ma l’effetto non è lo stesso della muraglia della East Side Gallery. Per un monumento di questa portata, rimuoverne un pezzo, farci un passaggio, una breccia, è un po’ diluire la traccia della storia, come passare la mano su un disegno sulla sabbia, affievolirne le linee, i contorni.
Sto esagerando? Per ora sono assieme ad altri 66288 a pensarla più o meno così, se volete unirvi firmate la petizione online di change.org. Pensate che ha firmato anche David Hasselhoff quello di Supercar, Baywatch e di Looking for freedom alla Porta di Brandeburgo nel 1989. Nonostante il giubbotto a led da uomo sandwich del Luna Park e la sciarpa tastiera che nemmeno Pippo della Disney la sua firma vale pur sempre come un’altra.
ricollocazione?a me sembra una cosa fuori dal mondo!mi sembra assurdo che i tedeschi si lascino influenzare da un business legato alla vendita di qualche decina di appartamenti. che vergogna
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altri pezzi sono stati già ricollocati in passato (qui ho messo alcune foto, ad es. vicino alla stazione di Potsdamer Platz e vicino a Checkpoint Charlie https://thestrandedblog.wordpress.com/2012/12/01/viaggio-a-berlino-cultura-storia-musica-shopping-nightlife/) ma la East Side Gallery è appunto l’unica striscia continua rimasta dell’originale. Spero che la mobilitazione di piazza e online riesca a sensibilizzare di più le autorità e farle intervenire…
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