
Lo scorso weekend (22-23-24 Marzo) sono stata a Fior di città Pisa in Fiore, una tre giorni di eventi legati al mondo dei fiori e delle piante ed esposizioni nel centro storico di Pisa ed al Giardino Scotto. Dalle vespe storiche del Vespa Club usate come espositori di fiori al primo QR code vegetale allestito dal Dipartimento di Agricoltura, al live painting di 60 giovani artisti che come tela hanno usato fiori di cartone, ispirandosi agli allestimenti floreali della città.
Mi sono concentrata soprattutto sulla mostra e mercato di piante e fiori allestita nello spazio del Giardino Scotto, un’ area verde lungo il fiume Arno che può ospitare manifestazioni culturali, concerti, cinema all’aperto.

Speravo di cimentarmi nei laboratori di giardinaggio tematici ma una variazione rispetto al programma li ha dedicati solo ai bambini. Nonostante sia stato bello vedere i piccoli, per mano a mamma e papà ricevere questa mini serra artigianale, fatta con la custodia di cartone delle uova, dove far crescere dei semini di piante aromatiche, nonostante abbia apprezzato la poesia di tutto ciò, avrei voluto cimentarmi anch’io con qualcosa adatto alla mia età ed al mio pollice verde acqua.
Qualcosa mi dice che siamo ancora lontani dall’arruolamento per il guerrilla gardening, oppure “forse per voi è ancora presto ma ai vostri figli piacerà” (n.d.r. cit. Marty McFly).
Soffocato un moto di invidia per il cartone delle uova del piccolo Matteo e la sua bustina di semi di timo, mi sono concentrata sulla mostra e mercato di piante e fiori.

La mostra mercato di aziende ortoflorovivaistiche del Giardino Scotto ospitava anche qualche bancarella di artigianato e prodotti alimentari derivati dalle piante e dai fiori (marmellate artigianali, miele, tè e tisane biologiche).

Mi sono persa a fotografare piante verdi, piante da fiore, piante grasse, piante acquatiche, piante rare, piante da frutto, bonsai, piante aromatiche e da orto. I prezzi delle piante e fiori leggermente al di sopra della media mi hanno fatto desistere dal fare shopping ma ho compensato con delle miscele di tè (di cui vi parlerò prossimamente).

Tra le varie margherite, verbene, camelie, azalee e violette ecco arrivare la novità. Ho scoperto l’esistenza delle piante epifite.
Le piante epifite non hanno bisogno di terra per vivere, sono originarie di zone subtropicali riescono a vivere anche alle nostre temperature con piccoli accorgimenti. Tra le piante epifite la Tillandsia appartiene alla famiglia delle Bromeliacee, come le Orchidee.

A differenza di quest’ultime non sono bellissime a vedersi, sembrano piuttosto delle radici estirpate o della sterpaglia ma una volta fiorite assumono un altro aspetto. Per vivere traggono acqua e nutrimento dall’atmosfera e sono conosciute come “piante mangia smog” perchè metabolizzano anche l’inquinamento presente nell’aria.

La ragazza dell’azienda Tillandsia mi spiega che appena prese vanno immerse completamente in acqua, quindi scosse per togliere l’acqua in eccesso e posizionate in un qualsiasi sottovaso, piatto o superficie dove lasciarle svilupparsi.

Ogni quindici giorni si ripete l’immersione in acqua e così via. Direi che è la pianta perfetta per chi non ha pollice verde e vuole cominciare a cimentarsi con poco sforzo, risultato garantito e senza essersi cimentato in laboratori di giardinaggio.
Vi lascio con una gallery delle foto che ho scattato a Pisa in fiore.