Cosmo è il progetto solista di Marco Jacopo Bianchi, fondatore e cantante del trio jazz pop post punk Drink to Me. Dai generi elencati avrete capito che non è musica di facile etichettatura e il progetto di Cosmo non è da meno, come viene definito nel comunicato stampa: “Cosmo è la teoria del caos applicata alla musica pop”.
“Ho visto un Dio” è il singolo che anticipa il disco d’esordio Disordine, in uscita a Maggio per 42 Records (etichetta che ha prodotto tra gli altri I Cani, Colapesce, Criminal Jokers...). “Ho visto un Dio” potrebbe essere la cartina di tornasole dell’album Disordine (che non ho ancora ascoltato) ma che si preannuncia come “la tradizione musicale italiana rivisitata in chiave psichedelica e moderna.”
Pop elettronico, dove la tradizione musicale italiana viene sconvolta da un ciclone di synth pop. Ho incontrato i Drink to Me un paio di anni fa, dopo l’uscita del loro secondo album Brazil. Li avevamo invitati (Maurizio “Eternauta” Castagna di Riserva Indie ed io) all’interno di Maledetta Primavera, un evento collettivo lanciato da Rockit, una sorta di happening diffuso in tutta Italia, dai live club alle radio (come nel caso nostro, su Contattoradio), dalle feste di piazza ai secret shows per celebrare la musica italiana indie.
Se cercate musica di facile ascolto, forse l’avrete già capito, il progetto Cosmo non va nella vostra direzione. Per l’autore che si pone come obiettivo l’indicibile oltre il dicibile la compagnia di molti è forse un lusso inarrivabile. Credo che anche Marco Jacopo Bianchi (Cosmo) sappia del marchio di esclusività che spesso accompagna la ricerca sperimentale. Vi invito a leggere la sua Confusissima e pretenziosa dichiarazione di poetica per cercare di avvicinarvi all’immaginario di un autore che merita la giusta attenzione.
In attesa di conoscere Disordine ecco il video di “Ho visto un Dio”