
Non sono una persona aggressiva.
Non so aggredire, so solo provare a difendermi e nemmeno subito e nemmeno bene. Non è che porgo l’altra guancia è solo che ci metto un po’ a capire che ho preso una sberla; prima mi sembra sempre un incidente, un fraintendimento, una mano calcata senza volerlo, la mia faccia che involontariamente è andata contro la mano…
Un’eventualità remota, che però può capitare, no? Penso all’autocombustione, può verificarsi, esiste, ma quanti di voi hanno mai assistito ad un episodio del genere?
Ingenuità, poca autostima, buona fede, coglionaggine conclamata?
Non so a cosa sia dovuto, quello che so per certo è che da questo stato di melliflua incertezza posso arrivare alla solida consapevolezza di essere stata colpita attraverso sei distinti e crescenti gradi di reazione.
1.Scusa, mi sono mossa io.
La mia faccia è andata involontariamente contro la tua mano, non volevo. Perché mica è detto che sia stata la mano a venire verso di me, il dubbio di aver fatto una mossa sbagliata c’è sempre.
2.Stavolta stavo ferma.
Non sono stata io, forse sei in un momento difficile per cui certe cose ti sfuggono – è il caso di dirlo – di mano e fai cose che in momenti normali non faresti. Quasi mi dispiace per te piuttosto che per la mia guancia.
3. L’hai presa alla larga.
Era una sberla, cazzo, non dire di no questa era una sberla altro che incidente.
4. Non si scherza più.
So che arriverai a colpirmi di nuovo, questa volta sarò pronta a scansarmi e farti cadere sotto tutto il tuo peso.
5. Avrei qualche parola da dirti.
Così, per terra come sei, vorrei pulirmi le scarpe sul tuo dorso sempre più simile allo zerbino consumato di un vecchio albergo a ore.
6. Corretto allo sputo.
Solo qui, solo adesso, dopo tante sberle incassate sarei in grado di fare una cosa così ignobile come prepararti un caffè, sputarci dentro e servirtelo con il migliore dei sorrisi.
Anche voi avete sei/sette/cinque/due…gradi di reazione alle provocazioni? Quali sono?
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