
Stamani ancora assonnata barcollo in cucina, accendo la radio prima ancora di premere l’interruttore del bollitore. Tutto quello che avviene prima di aver bevuto una tazza di tè per me è quasi subconscio, terra di nessuno, non c’è consapevolezza nè lucidità. Mi sembra di sentire l’annuncio di Weight of Love, il nuovo singolo dei Black Keys, anche se sono appena in grado di riconoscere il programma radio di rock, quello che ascolto sempre la mattina mentre guardo la bustina di Earl Grey arrendersi al calore dell’acqua.
Prendo la tazza e mi siedo al tavolo, mentre parte la intro della canzone ho la strana sensazione di essere tornata matricola all’università, di avere esami per la testa e treni da prendere in rincorsa…
Aspetta…No, è finito, siamo oltre, parecchio oltre…

Butto giù una sorsata di tè che quasi mi fa strozzare e le sinapsi risciacquate mi restituiscono Vivere il mio tempo dei Litfiba.
La sentite anche voi una – spiacevole – assonanza o dovevo ancora finire la mug prima di parlare e postare? Credo possa essere una sorta di plagio involontario della intro, che si sa le note sono 7 e le combinazioni che se ne possono fare sono limitate, anche se piacerebbe pensarle infinite.
Black Keys sia chiaro, vi voglio bene lo stesso e riuscirò a vedervi live, prima o poi, se evitate al batterista Patrick Carney di lussarsi la spalla in tour.
Ho pensato la stessa identica cosa appena ho ascoltato il pezzo per la prima volta. C’è anche qualcosa di arctic monkeys. Ma qui bisognerebbe capire chi copia chi, e si tratterebbe solo di stile. Ma assolutamente, “vivere il mio tempo” nella intro, l’ho sentita anche io!
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Grazie Stefania, adesso so che non era colpa del tè 😊 Ah i misteri delle 7 note…
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