Da San Biagio a St. Vincent

relax
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Una giornata libera che ti piove tra le mani come un pacco regalo il giorno del tuo compleanno. Oggi è San Biagio. Per me ha significato un’inaspettata giornata di festa, l’ufficio di Pietrasanta dove lavoro è rimasto chiuso per la festa del santo patrono e così, da non professante di Carrara, ho approfittato anch’io dei festeggiamenti per San Biagio.

Il mio cinismo agnostico mi ha portato a ringraziare un santo per essere involontario artefice del mio relax odierno. Afflitta ma non più di tanto dal senso di colpa, mi sono chiesta, chi è davvero un santo? È necessario compiere un miracolo o essere scorticato vivo come San Biagio per meritare l’aureola? Qual è per gli altri uomini la portata di un gesto come quello che rende un uomo santo?

San Biagio
San Biagio

La domanda ha trovato risposta in un film come St. Vincent, il commovente racconto dell’amicizia tra un inguaribile rancoroso misantropo ed un dolce ragazzino. I santi sono intorno a noi, sono persone che celebriamo per il loro impegno verso altri esseri umani.

I santi fanno sacrifici, ci insegnano l’umiltà ma anche la forza di esprimere la nostra voce ed il coraggio di rischiare il tutto per tutto.

Non so se San Biagio ha fatto tutto questo, oltre a salvare un ragazzino con una lisca in gola e darmi una giornata libera, ma mi piace pensarlo.

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