
Quando uscì Anonymous, film in costume sulla Londra di Elisabetta I e William Shakespeare, pensai che aver scelto Roland Emmerich come regista fosse l’ennesima operazione Hollywoodiana che tentava maldestramente di mettere insieme capitali e contenuti.
Un regista di fantascienza e disaster movie da botteghino (The day after Tomorrow, Independence Day, Godzilla, Stargate) alle prese con la vicenda sulla presunta identità di William Shakespeare, da sempre al centro di dibattiti nella storia della letteratura occidentale. “Sarà come la Coca-Cola con il tartufo d’Alba” mi sono detta.
A volte perdo buone occasioni per stare zitta.
Anonymous è un film stupendo. Accorato, avvincente, appassionato (tutti con la A?) con un cast di attori inglesissimi che da solo “fa già teatro” sullo schermo: Vanessa Redgrave, Rhys Ifans, David Thewlis, Joely Richardson, Derek Jacobi.
La regia è veloce, dinamica, con salti temporali che rendono il fluire della storia continuo, shiftando dal prima all’ora ma non provate a parlare di flash-back, il tempo della narrazione è come se fosse uno ed uno solo, il giovane e il vecchio sono entrambi nel qui ed ora. La fotografia è meravigliosa, giocata sui toni del chiaro-scuro su una vicenda che resta nella penombra della storia, Rhys Ifans è magistrale, tanto da diventare addirittura bello. Attenzione, non affascinante ma proprio b-e-l-l-o, di una bellezza che è intensità attoriale pura. Guardare per credere, clap if you love.